s-t.a.t.-e-ment?
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s-t.a.t.-e-ment? /
se ti amo tanto e mento?
La ricerca di Ricardo Aleodor Venturi coinvolge diversi media, dall’incisione, al disegno, alla pittura, alla scultura, mischiandoli fino a far perdere loro ogni riferimento, ogni categoria.
Troppo didascalico.
E se la dichiarazione di un artista fosse solo un congiunto di appunti sull’amore?
Nota sul concetto di Ripetizione / Acquaforte: solo per comprendere con più coscienza ciò che si esprime.
Disegnare al contrario e, stampa dopo stampa, cogliere ogni linea, ogni equilibrio, ogni ponte che conduce un soggetto ad un altro o che va da un dettaglio all’altro, è lo studio che permette l’incisione. Scava nella materia come un archeologo, scopre uno strato più sotterraneo per far emergere il pensiero.Un aspetto che dichiara i tempi del respiro.
Con il fiatone.Si raccoglie. Solo con un po’ di fiatone, sì. C’è bisogno di un
ritmo nell’ingoiare l’ossigeno.
La contaminazione e l’automatismo sono i due piedi che muovono i passi di questa ricerca.
Andando a schizzare il ritratto di un instan- cabile spazzino del quotidiano che raccoglie e riflette su ogni rifiuto come se ne dipendesse il suo sentiero.
BURRONE?
Lì si che si ammucchia la robac- cia, proprio come ai bordi di una strada.
L’artista tenta di indagare la filosofia dello scarto o forse il FISCHIO OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO assordante che dovrebbe produrre il suono di ogni oggetto che viene gettato a terra o in mare.
Violento e intimidatorio deve essere all’udito il cibo che si dona all’inqui- namento.
Qualsiasi esso sia.
Come lattine nel retro di una macchina di sposini.
L’artista deve possedere le doti di un accumulatore seriale, esso si pone come il custode utopico di ogni oggetto trovato e scartato, sicuramente consumato, illuso di poterli salvare tutti.
Non più naufraghi, ma custodi di un’eredità.
Frase chiave, non perderla mai“Sono una colla sciolta dal mare”. Mi disse un bambino.
“Sono una conchiglia vuota”. Avrei voluto rispondere io.
Il mondo non si interessa più di nessuno dei due.
“Non avere paura.
Ora sì che siamo al sicuro”.
Dimentichi sempre le virgolette e la punteggiatura, perché?
E il giorno dopo avrei aggiunto:
“L’importante è non farsi confezionare”.
Meglio trovarsi in spiaggia tra le alghe marce e i granchi morti che tra gli scaffali di un SUPER mercato. Non lo hanno detto alla televisione e neanche i miei genitori, l’ho letto in una fiaba
quindi sono sicuro che sia vero.
Non più naufraghi, ma custodi di un’eredità.
Lui, ossia io, perché parliamoci chiaramente, sono io che sto scrivendo questo testo, bene lui o io, non credo sia un pittore, o meglio non ho certezza se sono uno scrittore, sicuramente non so ballare e purtroppo lui non sa suonare, ma di certo entrambi vorrebbe fare.
Sia essere lui che essere io, desidero fortemente essere un pittore ma anche uno spazzino, penso di essere nel profondo un cameriere e sento nella pelle lo spessore di uno zingaro elegante.
Passare dall’io al lui senza capire se sia io a parlare o qualcuno per me è sicuramente un errore, ma è anche una poesia. In questa disperata confidenza che vi affido, ritrovo il conforto che spinge la mia ricerca a una parvenza di verità.
Correzioni blu oltremare in ricordo di Adele Cappelli
bio
Ricardo Aleodor Venturi è nato a Pesaro, Italia nel 1994.
Il nome non è un nome d’arte, ma è il nome dato da due genitori che senza saperlo volevano scrivere insieme un racconto.
Il babbo originario di Pesaro, Italia e la madre nata a Curtea de Argeș, Romania.
Riccardo nome italiano non presente in Romania acquista però una caratteristica romena, ossia perde una C, perché in romeno non ci sono le doppie. Ricardo con una C detto lo zoppo.
Aleodor è il nome di un antico principe delle fiabe romene. L’Imperatore Aleodor. Fiaba per bambini molto cruda che vi invito a leggere.
Venturi, invece, è un cognome italiano proveniente probabilmente dai soldati di Ventura o che trae le sue origini comunque da un augurio di fortuna; mentre se lo traduciamo dal latino “venturus” troviamo “venio”, arrivare o colui che arriva.
Quindi da me tutto sommato si aspettavano che arrivasse un imperatore zoppo dalle intrepide avventure.
Lavora tra le colline e il mare.
Dopo il diploma alla Scuola del Libro di Urbino, sezione incisione, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Urbino, laureandosi al triennio di Pittura, nel corso di Luigi Carboni. Frequenta per un periodo di sei mesi la PXL – Mad ad Hasselt, Belgio, nella cattedra di Koen Van Den Broken, all’interno del programma Erasmus.
Ha partecipato a importanti concorsi e mostre collettive nazionali e internazionali tra cui Premio EneganArt (Firenze, 2016), Premio Arte (Milano, 2015, 2017), Babel (Hasselt, 2016) Premio Nocivelli (Brescia, 2017, 2018), Premio Combat (Livorno, 2018, 2020,2022), Premio Arteam Cup (Forlì, 2018), Premio Lynx (Trieste, Torino, Slovenia, 2019), Malamegi Lab.14 (Venezia, 2020, Roma, 2022), Artkeys (Salerno, 2022) vincendo numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Premio Assoluto Desidera – Festival d’arte contemporanea (Trieste, 2021). Selezionato dal Premio Marchionni per Verba Volant Scripta Manet, Olbia, una mostra collettiva in dialogo con le opere di Eduarde Manet della collezione Alfred Strolin. Ha partecipato a diverse residenze tra cui V_AIR 2017, Museo MUST, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vimercate, a cura di Martina Corgnati.
Nel 2018 ha organizzato e partecipato a L’ABITANTE, Pesaro, una mostra a cura di Adele Cappelli. Il progetto è stato realizzato a L’attico, uno spazio ad uso domestico che un gruppo di artisti, insieme con l’aiuto di curatori ed esperti del settore, hanno trasformato in un luogo d’arte per diversi mesi.
Dalla Pandemia nasce il progetto Il Visitatore (2021) a cura di Lucia Camela, una diversa modalità di viaggiare attraverso l’arte. In collaborazione con Comune di Pesaro, Pesaro Musei, Sistema Museo, Casa Rossini, Casa Sponge, Sponge Arte contemporanea, Pergola, Museo Capitolare di Atri, Tivarnella Art Consulting, Trieste.
Il 2022 ha organizzato e partecipato alla mostra Otto passi di Adele, Ascoli Piceno, a cura di Silvia Evangelisti in cui è stato pubblicato il libro d’artista Ciuffo blu, edito da Lìbrati, Ascoli Piceno.
Nel 2024 su invito del Centro Arti Visive Pescheria e del Comune di Pesaro rappresenterà il progetto Pesaro Capitale della Cultura 2024 nel Quartiere 12 – Pantano.